Ipertrofia muscolare
( di Alessandro Locati Bodybuilding Italia Sport & Fitness)
Ipertrofia e Allenamento
Dopo aver introdotto l'argomento dell'allenamento e aver capito che esso rappresenta l'unico stimolo in grado di richiedere al nostro corpo la sintesi di nuovo tessuto muscolare, vediamo ora come potrebbe essere strutturato un programma di allenamento capace di fornire lo stimolo adeguato.
La scienza analizzando la cellula muscolare ha ossaervato che tutti i diversi componenti della cellula partecipano allo sviluppo totale della stessa, e che ognuno di essi è sensibile a stimoli diversi.
Una distinzione fondamentale riguarda il carico di lavoro:
Tipo di ipertrofia | Carico | Ripetizioni | Velocità | Vantaggi |
Sviluppo delle dimensioni e del numero dei mitocondri, e estensione del letto capillare che circonda la cellula (fibre rosse tipo I) | Basso | Molte | Lenta e costante | Migliora la capacità aerobica negli sport di resistenza |
Aumento delle miofibrille (fibre bianche tipo II) | Elevato | Poche | Esplosiva | Migliora la capacità anaerobica-latticida negli sport di potenza |
Esaminando più a fondo il processo che porta all'ipertrofia muscolare si può infatti vedere come questa sia multifattoriale:
la deplezione dei fosfati favorisce la proliferazione di poliribosomi sedi di sintesi proteica;
l'alta concentrazione di acido lattico produce delle microlesioni a livello della membrana cellulare che portano alla crescita attraverso ricostruzione eccedente;
i movimenti lenti, particolarmente nella fase eccentrica stimolino il rilascio di fattori di crescita insulino-simili IGF1 e IGF2 che sono i principali responsabili dello sviluppo di cellule embrionali ed allo sviluppo di nuove cellule a partire dalle cellule satelliti (iperplasia);
lo stretching prolungato e contrastato può portare allo splitting della fibra (iperplasia)
Da quando fin'ora esposto si può vedere che non esiste una sola tecnica di allenamento valida in assoluto, ma che ne esistono tante ed ognuna agisce su un diverso meccanismo che porterà all'ipertrofia, ma soprattutto ognuna di esse funzionerà in maniera ottimale sino a che il fisico non si sarà adattato a quel particolare tipo di stimolo.
Quali tecniche utilizzare per lo sviluppo muscolare?
Nel Body Building imperversano una serie di luoghi comuni mandati avanti, purtroppo, anche da allenatori che non amano l'approfondimento scientifico.
In linea generale i cultori del BodyBuilding si possono dividere in due gruppi: quelli convinti che per sviluppare nuova massa muscolare sia necessario svolgere una grossa mole di lavoro; e quelli che invece ritengono che bisogna fare allenamenti ad altissima intensità (carichi grossi) con molto recupero.
Il tutto risale agli anni settanta, quando con la nascita del BB nacquero anche le due scuole di pensiero apparentemente in antitesi tra loro e cioè: Nubret (sessioni di lavoro voluminose, poco intense e molto frequenti); e Mentzer (lavoro intenso, poco voluminoso ed infrequente).
Non esiste una tecnica di allenamento capace di garantire i risultati in modo indefinito, ma piuttosto svariate tecniche che adottate adeguatamente possono soddisfare la multifattorialità di cui si caratterizza l'ipertrofia delle fibre tipo II, che come si è detto crescono più velocemente di quelle tipo I.
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