Ipertrofia muscolare

( di Alessandro Locati Bodybuilding Italia Sport & Fitness)

Le Fibre "rosse"

Le fibre "rosse" sono chiamate anche "di tipo I", o "lente", o "STF".
Esse sono ricche di mioglobina, una sostanza che è appunto di colore rosso e che, all'interno della fibra, trasporta l'ossigeno fino ai corpuscoli (i mitocondri) nei quali viene utilizzato. L'ossigeno è fondamentale per queste fibre dal momento che esse traggono l'energia quasi esclusivamente dal "meccanismo aerobico", quello nel quale l'ossigeno si combina con gli zuccheri o con i grassi.
Ciascuna fibra rossa è circondata da un numero elevato di capillari, proprio per favorire l'apporto di ossigeno.
Esse hanno mediamente meno forza e meno velocità di contrazione (ossia di accorciamento), ma sono dotate di grande resistenza alla fatica.
Gli atleti che eccellono nelle discipline di fondo come i maratoneti, i marciatori, i ciclisti della strada e gli sciatori di fondo hanno di solito muscoli nei quali prevalgono queste fibre lente.

Le Fibre "bianche"

Le fibre bianche sono dette anche "di tipo II", o "veloci", o "FTF".
Esse possono accorciarsi molto rapidamente e produrre valori elevati di tensione alle estremità; contengono poca emoglobina e pochi mitocondri e dunque non essendo in grado di usare il meccanismo aerobico per la produzione di energia, usano per lo più quello di tipo anaerobico-latticido.
Negli scattisti dell'atletica leggera, nei saltatori, nei bodybuilders e in tutti quegli atleti che praticano discipline nelle quali è importante la forza esplosiva (e non è importante la resistenza), i muscoli hanno una percentuale di fibre bianche (fibre veloci) superiore a quella delle fibre rosse.

Fra le fibre bianche, comunque, si possono distinguere alcuni sottotipi:

  • il sottotipo IIx "glicolitico" che è più specializzato nel ricorso a quel meccanismo ("anaerobico lattacido") nel quale si forma acido lattico;
  • il sottotipo IIa "ossidativo" che, in un certo senso, somiglia un po' alle fibre rosse, ossia ha una discreta capacità di utilizzare l'ossigeno per produrre energia.

 FIBRE ROSSE

 FIBRE BIANCHE


fibre di tipo I
fibre lente
STF

fibre di tipo II
fibre veloci
FTF

Dimensioni

più sottili

diametro maggiore

Capillari

molti

pochi

Velocità di contrazione

bassa

elevata

Resistenza alla fatica

buona o ottima

discreta o scarsa

Mioglobina

abbondante

scarsa

Produzione energetica

aerobica

anaerobica


Un allenamento adeguato può trasformare in parte le caratteristiche delle fibre muscolari.

Queste sono le misurazioni fatte in differenti condizioni d'allenamento abituale :

un sedentario ha una ripartizione in fibre del tipo 40-30-30 (40% di tipo I, 30% di tipo IIa, 30% di tipo IIx)

uno sprinter 20-45-25

una persona che pratica regolarmente jogging 50-40-10

un mezzofondista 55-40-5

un maratoneta 80-20-0

un ultramaratoneta 95-5-0

Si nota che le fibre IIx sono trascurabili in persone che praticano allenamenti di resistenza. Diversi esperimenti hanno confermato la possibilità di trasformazione di fibre IIx in IIa (infatti è impensabile che un maratoneta nasca senza fibre IIx) e che tale trasformazione oltre a poter avvenire anche in senso inverso (da IIa a IIx) è anche reversibile. La conversione fra i tipi I e II non è ancora chiara e anche la dove sia stata dimostrata appare piuttosto rara. Va comunque detto che ogni persona nasce con una determinata distribuzione tra fibre rosse e bianche, definita nel proprio codice genetico, e che l'allenamento non può modificare radicalmente tale predisposizione.


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