Digestione e Assorbimento del cibo
(articolo di Alessandro Locati Bodybuilding Italia)
La digestione è l'insieme delle trasformazioni fisiche e biochimiche subite dagli alimenti. Gli alimenti sono costituiti, in genere, da molecole troppo grandi e complesse per poter essere assorbite direttamente dall'intestino. I processi digestivi provvedono, da prima a fluidificare i cibi e a trasformarli in sostanze chimicamente più semplici e poi alla ulteriore scissione di queste fino a renderne possibile l'assimilazione.
La digestione non avviene esclusivamente nello stomaco, ma durante l'intero percorso nel canale digerente, composto da bocca, faringe, esofago, stomaco e piccolo intestino. Ad ogni zona attraversata il cibo subisce processi chimici specifici da parte di specifici enzimi.
Nella bocca agisce l'enzima idrolizzatore "Amilasi salivare" (detto anche ptialina), che inizia a idrolizzare l'amido e i polisaccaridi dei cibi.
Il cibo passa poi attraverso l'esofago fino allo stomaco dove le secrezioni acide (succhi gastrici composti da acido cloridico HCL pH~1) e il basso pH sono in grado di stimolare la secrezione dell'enzima pepsina che scinde le proteine in peptidi.
Il cibo a questo punto passa nel duodeno (prima parte del piccolo intestino) dove gli ioni bicarbonato (HCO3), secreti dal pancreas, neutralizzano l'acidità acquisita nello stomaco. In questa parte del canale digerente i polisaccaridi sono idrolizzati a disaccaridi e sopratutto a maltosio dalla amilasi pancreatica, mentre invece i peptidi vengono ulteriormente scissi in aminoacidi. I disaccaridi e gli aminoacidi sono quindi assorbiti dalle cellule che tappezzano il piccolo intestino (villi intestinali), i grassi vengono invece digeriti dalle lipasi, enzimi prodotti dal pancreas, che scindono queste sostanze in glicerolo e acidi grassi.
L'assorbimento dei prodotti della digestione, aminoacidi, nucleotidi, mono- e disaccaridi, acidi grassi, sali minerali e vitamine, avviene per mezzo dei villi (ricoperti di cellule epiteliali) postisulle pareti intestinali e al cui interno si trova la rete di capillari responsabile dell'assorbimento. Gli acidi grassi e il glicerolo vengono utilizzati direttamente dalle cellule epiteliali per la sintesi dei grassi neutri e poi convogliati verso i vasi linfatici (condotti che trasportano la linfa ai linfonodi e ad alcune vene). Le altre sostanze digerite penetrano nei capillari e da qui scorrono nella vena porta per giungere al fegato dove subiscono ulteriori elaborazioni.
Nel fegato gli aminoacidi sono utilizzati per la sintesi delle proteine oppure metabolizzati come fonti d'energia. I diversi zuccheri vengono convertiti in glucosio che può essere riversato nella circolazione sanguigna oppure convertito in glicogeno o lipidi vari.
Personalmente non concordo con l'idea che l'assimilazione delle proteine sia influenzata negativamente dalla presenza concomitante degli amidi, a causa dell'incompatibilità tra ptialina e pepsina con conseguente abbassamento dell'acidità nello stomaco (succhi gastrici) , in quanto l'azione dell'enzima pepsina non è influenzata dall'amilasi salivare (o ptialina, l'enzima della saliva), infatti quest'ultimo non è secreto nello stomaco. Quindi l'acidità presente nello stomaco non risente della digestione degli amidi, ma è invece determinata dal trasporto di ioni CL- e H+ dal sangue allo stomaco in risposta ad un segnale del sistema nervoso autonomo. E' vero che i succhi gastrici possono risultare diluiti e dunque di minore acidità, ma ciò avviene anche bevendo un bicchiere d'acqua.
(estratto dell'articolo " La scienza della definizione ") |
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