Tè verde e Dimagrimento
Introduzione
Il tè verde è una bevanda molto nota al grande pubblico per le sue spiccate attività antiossidanti.
Ottenuto a partire dalle foglie secche della pianta Camellia sinensis, il tè verde ha riscosso particolare successo negli ultimi anni per l'attività preventiva nei confronti delle patologie stress ossidative correlate, cardiovascolari, neurodegenerative ed oncologiche.
Il fulcro dell'attività clinica del Tè verde tuttavia sarebbe da ricondurre alla capacità di contrastare l'azione lesiva dei radicali liberi dell'ossigeno, proteggendo cellule, tessuti, organi ed apparati dagli effetti lesivi, sia strutturali che funzionali, di queste molecole.
Caratteristiche chimiche del tè verde
Numerosissimi studi negli ultimi anni hanno cercato di caratterizzare tutti i principi attivi dotati di attività biologica presenti in questo estratto.
Da diversi cromatrogrammi è stato possibile identificare:
- Epigallocatechine gallato;
- Epicatechine;
- Catechine;
- Epigallocatechine;
- Epicatechine gallato;
- Caffeina, circa 30-40 mg per 250 ml di bevanda;
- Teanina;
- Acidi fenolici;
- Acido gallico.
Tutte le suddette sostanze condividerebbero lo spiccato potere antiossidante, mentre recenti evidenze avrebbero anche dimostrato attività ipoglicemizzanti, insulino-sensibilizzanti, antinfiammatorie, antibatteriche ed antiobesigene.
Tè verde e dimagrimento
Dimostrata la presenza di circa 100 mg di catechine e 40 mg di caffeina per 250 ml di bevanda, diversi gruppi di ricerca hanno focalizzato i loro sforzi, nel caratterizzare l'effetto antiobesigeno e dimagrante di questi estratti.
Dalla rilettura di diversi studi sembrerebbe che la combinazione di catechine e caffeina, contenuta nel tè verde, possa rivelarsi utile nella perdita di peso come coadiuvante all'esercizio fisico e ad una moderata restrizione calorica.
In un recente studio infatti questa combinazione avrebbe determinato, in giovani atleti, una riduzione di circa l'8% del peso corporeo in 6 settimane, chiaramente sempre in un contesto dietetico ipocalorico bilanciato.
I principi attivi del tè verde si sarebbero dimostrati anche efficaci nel garantire una più agevole gestione ed un mantenimento del peso corporeo dopo un periodo di dimagrimento.
Nonostante l'ampia letteratura in merito, mancherebbe ancora la formulazione di dosaggi standardizzati, in grado di garantire una certa riproducibilità dei risultati.
Inoltre da studi epidemiologici, sembrerebbe che l'azione dimagrante del tè verde, decisamente più pronunciata negli asiatici che nei caucasici, dipenda strettamente, oltre che dal contesto dietetico ed allenante, anche da una predisposizione genica, con riferimento particolare alla presenza di polimorfismi in grado di esaltare l'azione biologica di questi principi attivi.
I possibili meccanismi d'azione
Osservati i primi risultati in termini clinici ci si è soffermati sull'identificazione dei potenziali meccanismi d'azione coinvolti nel dimagrimento.
Negli anni sono state effettuate numerose ipotesi, alcune delle quali hanno successivamente trovato anche un adeguato riscontro biologico.
In particolare la capacità delle catechine di inibire l'enzima catecol-o metil-transferasi (COMT), direttamente coinvolto nella degradazione delle catecolammine, piuttosto che di attivare secondi messaggeri come l'AMP ciclico, impegnato nell'attivazione metabolica cellulare, costituirebbero i meccanismi molecolari attualmente più quotati.
Il tutto si tradurrebbe:
- In un potenziamento dell'attività del sistema nervoso simpatico;
- In un attivazione della lipasi ormone sensibile, direttamente impegnata nei processi di lipolisi;
- In un miglioramento dei processi di Beta ossidazione, e pertanto in un miglior utilizzo dei lipidi a scopi energetici;
- In una riduzione del volume adipocitario;
- In una riduzione dell'assorbimento intestinale dei lipidi.
Anche in questo caso l'intensità dei suddetti risultati, risulterebbe correlata al particolare assetto genico e più precisamente alla presenza di polimorfismi dell'enzima COMT.
Precauzioni d'impiego
Nonostante nei vari studi l'impiego del tè verde a fini di dimagrimento, si sia rivelato decisamente più sicuro e meglio tollerato del caffè o della caffeina, sarebbe opportuno ricordare come la presenza comunque di caffeina e di altre metilxantine potrebbe determinare nervosismo, insonnia, tachicardia, ipertensione e patologie cardiovascolari.
Tuttavia l'incidenza e la gravità delle suddette manifestazioni, nei range di assunzione normale, risulterebbe decisamente ridimensionata rispetto all'uso di integratori di caffeina.
Pertanto l'impiego, soprattutto ad alte dosi, risulterebbe controindicato in caso di gravidanza, allattamento, patologie gasto-enteriche, patologie renali, patologie cardiovascolari e respiratorie.
Inoltre la presenza di tannini potrebbe ridurre l'assorbimento di minerali preziosi come il Ferro.
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