Integratori e Definizione - Leptina
(di Alessandro Locati Bodybuilding Italia)
Leptina
La leptina non è un integratore, ma in futuro potrebbe diventare la più importante sostanza per il controllo del peso. Infatti nel dicembre del 1994 Jeffrey Friedman dell'Howard Hughes Medical Institute e della Rockfeller University di New York, ha individuato il cosiddetto gene OB (da obesity), che appariva difettoso in topi obesi. Il gene OB è il produttore della leptina, una proteina prodotta dalle cellule adipose e quindi abbondante in modo proporzionale alla quantità di grasso contenuto negli adipociti. Il dato che il deficit di leptina o un prodotto alterato del gene (OB) portava ad anomalie nella regolazione dell'appetito e del livello di insulina dei topi obesi ha fatto partire numerosi studi a livello umano. Secondo Friedman la leptina, giungendo attraverso il sangue all'ipotalamo (la nostra ghiandola endocrina situata nel cervello, una sorta di direttore d'orchestra di numerose funzioni nel nostro organismo) scatena i seguenti meccanismi:
• Aumento dei consumo di grassi;
• Diminuzione dell'appetito;
• Aumento dei consumo calorico dovuto all'attività fisica;
L'idea del ricercatore è quindi di somministrare leptina supplementare per "convincere" il cervello a mandare i segnali per il dimagrimento.
Il gene OB è solo uno dei tanti geni responsabili nell'accumulo del grasso.
Di diverso parere sono i ricercatori della casa farmaceutica svizzera Hoffmann-La Roche e del suo partner, la Millennium, Pharmaceuticals di Cambrige nel Massachusetts, che asseriscono che le cose non sono così semplici. Infatti le iniezioni di leptina nel topo obeso non vanno interrotte, in quanto il peso perso viene subito recuperato. Inoltre non tutti i topi perdono peso con la cura, segno questo che vi devono essere recettori o vie di conduzione del segnale che a loro volta possono presentare difetti genetici. A quanto pare, poi, il gene OB è solo uno dei tanti geni responsabili nell'accumulo del grasso. Gli stessi ricercatori della Millennium hanno già trovato il gene TUB (barilotto in italiano), e lo stanno brevettando. Molti sono i dubbi che circondano la scoperta della leptina. Il primo riguarda il fatto che un topo obeso non può esattamente avere le caratteristiche di un uomo obeso; il secondo è che gli effetti collaterali non sono stati ben studiati, in quanto il trattamento sui topi è durato solo un mese; infine il terzo dubbio è in riferimento al fatto che non tutte le forme di obesità sono dovute a difetti genetici. Ricerche su umani sono state comunque fatte, come quella di Considine ed altri del 1996. Questo studio evidenzia un possibile meccanismo per la obesità nell'uomo. Si sono scoperti livelli di Leptina quattro volte più alti in 139 soggetti obesi rispetto a 136 controlli di peso normale. I livelli di Leptina riscontrati erano positivamente correlati con la quantità di grasso corporeo e diminuivano in modo significativo se il soggetto obeso perdeva anche solo il 10% del peso corporeo. Nelle cellule adipose dei soggetti obesi si riscontravano anche livelli di RNA messaggero proveniente dal gene OB più alti dei soggetti normali. Questo dimostra che i soggetti obesi producono una quantità di Leptina superiore al normale, e che nel loro caso il cervello è insensibile a questo stimolo.
Recenti studi hanno dimostrato che l'acido linoleico coniugato è anche in grado di abbassare il grasso corporeo.
In un altro lavoro di Zimmer ed altri, (1996), svolto nelle isole Samoa, vennero selezionati 240 soggetti ambosessi, di età compresa tra 28 e 74 anni. 1 livelli di Leptina risultarono più elevati nelle donne rispetto agli uomini, anche dopo aggiustamento per il BMI (indice del metabolismo). I livelli di Leptina, inoltre, risultarono fortemente correlati con il BMI, con la circonferenza alla cintura, con la concentrazione di insulina, ma non con la tolleranza al glucosio o con l'attività fisica.
Tramite analisi multivariata si sono individuate quattro variabili che spiegavano il 78% della variazione dei livelli di Leptina: insulinemia a digiuno, BMI, sesso e un fattore che esprimeva l'interazione tra BMI e sesso.
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