GLUTAMINA sui prodotti ad essa simili e sulle sue utilizzazioni
Parlando di acqua e di cellule muscolari possono venire in mente per prima cosa immagini di gonfiore e di edema. La ritenzione di liquidi e gli edemi causati dagli steroidi implicano principalmente un aumento della concentrazione dell'acqua al di fuori delle cellule muscolari. Comunque, aumenti marcati del livello dell'acqua dentro le cellule possono avere effetti benefici sui meccanismi catabolici ed anabolici, che possono tradursi in aumenti della massa muscolare, ritenzione di tutto l'azoto corporeo e in una netta sintesi proteica. Il ruolo significativo rivestito dal volume cellulare nella regolazione della dinamica dell'azoto muscolare e nel diametro delle fibre muscolari è stato discusso brevemente in alcune pubblicazioni come "Muscle Media 2000".
Aumenti nella concentrazione della creatina e di altri composti "che attirano l'acqua" (osmoticamente attivi) possono favorire l'ingresso dell'acqua nelle cellule muscolari. Questo aumento di volume intercellulare può infine aumentare la pienezza e la durezza del muscolo senza accrescere il livello dell'acqua interstiziale o extracellulare (gli spazi al di fuori ed intorno alle cellule) o la tendenza ad assomogliare ad un pesce palla. Data l'enorme importanza dello stato di idratazione e del volume della cellula per il meccanismo di trasporto degli aminoacidi (il flusso tra i tessuti dai muscoli all'intestino, dal fegato ai muscoli e la segnalazione dell'ormone), gli agenti che modificano il volume cellulare possono offrire maggiori probabilità di alterare l'economia dell'azoto dei muscoli e di tutto il corpo. Circa il 75% di tutta l'acqua presente nella cellula è contenuta nelle cellule muscolari. L'importanza di tale acqua e dei composti osmoticamente attivi è illustrata in modo migliore dal fenomeno che segue il carico di glicogeno antecedente ad una gara. Molti bodybuilders competitivi si attengono ad una severissima dieta che esclude del tutto i carboidrati durante i giorni che precedono una gara, in modo da rendere i muscoli bisognosi di carboidrati e del carico muscolare del glicogeno. Nel giro di un giorno dopo il carico di carboidrati e del glicogeno, i muscoli aumentano la loro circonferenza: il pompaggio prodotto dall'esercizio e il recupero muscolare sono migliori, ed il peso corporeo può aumentare fino al 5%. Si tratta di un fenomeno del tutto comune, ma qual'è il punto fondamentale di questo processo di super compensazione? Si tratta dell' idratazione cellulare. Allo stesso modo in cui un allenatore ha la necessità che l'atleta mangi pasta, cereali e pane, così anche il sangue ha i suoi bisogni: si deve bere moltissima acqua, dato che l' immagazzinamento del glicogeno non avviene senza grandi quantità d'acqua. Aggiungetevi l'insulina, ed i muscoli potrebbero virtualmente esplodere. Con l'ingresso e/o l'accumulo di un composto come il glicogeno all'interno delle cellule muscolari ed epatiche, l'acqua viene "risucchiata", come per diluire la concentrazione del glicogeno "intrappolato" all'interno delle cellule muscolari. Questo notevole ingresso di acqua all'interno delle cellule muscolari attiva alcuni meccanismi di segnalazione intercellulare, tra cui l'abbassamento delle reazioni cataboliche (grande effetto anticatabolico) e l'innalzamento del metabolismo anabolico.
L' impatto dell' idratazione cellulare sull'economia dell'azoto muscolare si fa particolarmente sentire durante i periodi di estremo stress metabolico:
traumi (in seguito ad una lesione, ad un'ustione, ad un'operazione), infezioni gravi ed infiammazioni. Uno tra i segnali di stress metabolico che è stato trascurato in relazione al volume ed all'idratazione cellulare è stato l'esercizio all'esaurimento ed il super allenamento. Queste condizioni metaboliche sono contrassegnate da livelli elevati di mediatori catabolici quali il glucagone, il cortisolo, e vari ormoni cellulari immunitari chiamati citochine (interleuchine, il fattore di necrosi tumorale, ecc.). Allo stesso tempo, cadono i livelli di glutamina muscolare, diminuisce l'idratazione delle cellule muscolari, i meccanismi catabolici e le cellule immunitarie vengono attivate. L'aumento della richiesta di glutamina da parte sia delle cellule immunitarie che di quelle intestinali durante questi periodi viene ampiamente soddisfatta dal rilascio che ne fanno i muscoli scheletrici. Come gli aminoacidi influenzino lo stato di idratazione cellulare, e come l'idratazione cellulare influenzi il trasporto degli aminoacidi (il flusso e l'economia totale dell'azoto nel corpo) ci porta al ruolo fondamentale della glutamina, e le comunicazioni metaboliche centrate attorno a questo abbondantissimo aminoacido presente nel sangue e nei muscoli umani. La Glutamina è l'aminoacido libero più abbondante presente nelle cellule muscolari; costituisce il 6-7% del contenuto di aminoacidi all'interno delle proteine muscolari contrattili. Il secondo aminoacido libero più abbondante è la Taurina, che contiene zolfo. A differenza della glutamina, la taurina non è incorporata alle proteine muscolari; questo fatto ci suggerisce che essa potrebbe svolgere un ruolo decisivo come componente osmoticamente attivo delle cellule muscolari (vedi sopra). Dato che la glutamina porta due gruppi azotati (contro l'unico della maggior parte degli altri aminoacidi), essa serve come veicolo di rilascio dell'azoto: trasporta circa un terzo di tutti gli aminoacidi azotati tra i tessuti del corpo. Come è stato detto precedentemente, devono essere ancora svolte ricerche circa l'impatto di un allenamento stancante (e del super allenamento) sul volume e l'idratazione intercellulari. Comunque, dato che l'esercizio ad alta intensità genera una situazione metabolica simile a quella che si verifica dopo un trauma o un'infezione grave (inizio del rilascio della citochina, infiammazione, trauma del tessuto locale, attivazione del sistema immunitario..), possiamo ipotizzare che avvenga un cambiamento metabolico verso il restringimento delle cellule muscolari ed il turnover di tutta la glutamina presente nel corpo. Nei giorni successivi ad allenamenti molto intensi, specialmente dopo quelli che utilizzano contrazioni negative (eccentriche), le cellule muscolari rilasciano una quantita di enzimi (come la creatin chinasi cruciale per il fosfato di creatina e la nuova sintesi dell'ATP), e si verifica una diminuzione della disponilità del glicogeno, che può durare fino a due settimane dopo l'allenamento con contrazioni eccentriche. La mancanza di questo enzima e l'impossibilità di ripristinare il livello del glicogeno possono alterare il volume cellulare, facendo si che la glutamina esca dalla cellula muscolare. Capire il ruolo della glutamina in relazione al mantenimento del volume della cellula muscolare, alla sintesi proteica ed ai meccanismi anticatabolici ci può portare oltre l'influenza limitata della semplice addizione dell'ornitina alfachetoglutarato (OKG), del complesso minerale alfa-chetoglutarato o di enormi cucchiai di polvere di L-glutamina al bicchiere mattutino di succo d'arancia. La glutamina detiene un posto vitale per quanto riguarda le riserve, la proliferazione cellulare e la sintesi proteica. Lo stress metabolico, come quello che si verifica in presenza di ferite, infezioni e traumi diminuisce l'abilità della glutamina di entrare nelle cellule e ne fa decrescere la quantità. Quindi, i fattori che influenzano il trasporto di glutamina dentro alle cellule muscolari, e la sua utilizzazione in altri processi metabolici fuori dal muscolo, possono offrire i vantaggi maggiori per guanto riguarda il recupero o l'aumento del volume cellulare ed intracellulare di concentrazioni di glutarnina e nel favorire il metabolismo anabolico. Oltre ad essere l'aminoacido volumizzatore di cellule più potente mai sperimentato sui muscoli animali (ancora non è stato effettuato alcuno studio sull'uomo), la glutamina fornisce anche l'energia e provvede ai fabbisogni cellulari dell'intestino. In pazienti sani, il solo tratto intestinale utilizza circa 20 grammi di glutamina al giorno mentre la quantità di glutamina che ingeriamo giornalmente si aggira attorno a 5-10 grammi. Le notevoli richieste energetiche dell'intestino possono contribuire alla diminuzione della glutamina muscolare, e possono in parte spiegare il fenomeno della riduzione della forza e della densità muscolare che si osserva dopo un periodo di grave infezione (anche in assenza di vomito o di diarrea). Negli intestini, la glutamina svolge tre ruoli:
uno intermedio, nella detossificazione dell'ammoniaca da parte del fegato, un precursore degli equivalenti deI glucosio e un precursore dei neuclotidi, i "mattoni" dell'RNA, del DNA e dell'ATP,i tre componenti fondamentali della sintesi delle proteine cellulari e dell'energia. Dato che le cellule intestinali si rinnovano ogni 3-4 giorni ed hanno enormi fabbisogni energetici per l'assorbimento ed il trattamento del cibo, qui la glutamina viene consumata in quantità molto maggion rispetto a molte altre parti del tessuto. Durante i periodi in cui l'intestino e vuoto, esso estrae la glutamina che circola nel sangue. Da una supplementazione per via orale di glutamina (100 o 300mg. per ogni chilo di peso corporeo) risulta nell'uomo che l'85% della glutamina viene estratta dagli organi addominali ed intestinali. Quindi fornire all'intestino un'ulteriore quantità di glutamina durante periodi di stress metabolico può ridurre la richiesta di glutamina proveniente dal tessuto muscolare, proteggendo, così, il contenuto di glutamina muscolare, il volume e l'idratazione cellulare.
Vedi anche l'altro articolo sulla Glutammina