Energia

(Articolo della Società Italiana della Nutrizione Umana)


Definizione Considerazioni generali
Glossario Fisiologia e metabolismo
L'individuo di riferimento Il fabbisogno energetico dell'adulto
Il fabbisogno energetico dell'anziano Il fabbisogno energetico di bambini e adolescenti
Il fabbisogno energetico in gravidanza Il fabbisogno energetico della donna che allatta
Tabelle riassuntive  

L'INDIVIDUO DI RIFERIMENTO

L'adulto


Per il calcolo del fabbisogno energetico è necessario avere indicazioni relative, oltre che al sesso, età, stato fisiologico e parametri antropometrici di peso e statura, anche all'uso del tempo o quanto meno ad una stima del livello di attività fisica. Nella edizione precedente dei LARN veniva proposto un individuo di riferimento (Società Italiana di Nutrizione Umana, 1986-87). Questo concetto ha una valenza prescrittiva e andrebbe comunque considerato con elasticità, e in funzione degli scopi che ci si prefigge nella stima dei fabbisogni di energia. Nel calcolo dei fabbisogni di un gruppo o di un'intera popolazione, ci si può prefiggere di mantenere lo status quo, tollerando la possibile presenza di una proporzione apprezzabile di soggetti obesi o sottopeso. In tal caso, i fabbisogni vanno calcolati sui valori di peso reali (approccio conservativo). Se invece lo scopo è di riportare alla norma la distribuzione ponderale della popolazione in oggetto, ci si deve riferire ai valori pondero-staturali di riferimento (approccio normativo).

I valori antropometrici medi della popolazione italiana adulta descritti da una recente indagine nazionale in soggetti di 35-65 anni (Briziarelli et al., 1994) non si discostano significativamente dalla media europea (Commission of the European Communities, 1993). Per una statura media di circa 173 cm negli uomini tra 35 e 44 anni, 172 cm tra 45 e 54 anni e 170 cm tra 55 e 64 anni il peso osservato è rispettivamente di 76,9, 77,1 e 76,6 kg. Nelle donne la statura media risulta essere circa 160 cm tra 35 e 44 anni, 159 cm tra 45 e 54 anni e 158,6 cm tra 55 e 64 anni con un peso osservato pari rispettivamente a 60,3, 62,7 e 63,8 kg. Questi valori corrispondono ad un IMC medio di 26,2 kg/m2 negli uomini e 25,1 kg/ m2 nelle donne. Da quest'indagine emerge anche che il 46% della popolazione maschile è in sovrappeso o obesa (IMC>25 kg/ m2), mentre per la popolazione femminile la proporzione è del 38%.
Accettando come desiderabile un IMC medio pari a 22 kg/m2 (media dell'intervallo tra 18,5 kg/m2, limite al di sotto del quale l'individuo si considera sottopeso, e 25 kg/m2, limite al di sopra del quale l'individuo è in sovrappeso) il peso desiderabile dell'adulto italiano medio dovrebbe essere di approssimativamente 65 kg negli uomini e 56 kg nelle donne.

Bambini e adolescenti
Per quanto riguarda i valori di riferimento del peso e della statura dei bambini e adolescenti, non esiste a tutt'oggi in Italia una raccolta sistematica di dati antropometrici rappresentativa della realtà nazionale che soddisfi i criteri proposti dall'OMS. I principali studi compiuti negli anni ‘70, hanno interessato solo alcune regioni, con diverse metodologie e tecniche di rilevazione.

Nella figura 1 viene riportata la curva di crescita dei bambini ed adolescenti maschi elaborata dalla Commissione Europea per la definizione dei livelli raccomandati di nutrienti (Commission of the European Communities, 1993) e valida per la popolazione italiana. È stata costruita a partire dalle medie di diversi studi nazionali, ponderate per la numerosità della popolazione di ciascun paese europeo e include valori italiani. La curva proposta dalla Commissione Europea riproduce molto bene i valori osservati nei bambini e adolescenti italiani riportati nella stessa figura (Capucci et al., 1982; Nicoletti, 1992 e Cortinovis et al., 1993) nonostante la varietà delle metodologie (trasversale, semi-longitudinale e longitudinale), le differenze negli intervalli di età e la mancanza di una standardizzazione tra gli studi. I valori si discostano leggermente in età prescolare e durante l'adolescenza. Nella stessa figura sono inoltre indicati i valori di statura misurati sui giovani di leva nati nel 1974 (dati del 1992, non pubblicati, gentilmente forniti dalla Direzione Generale della Leva del Ministero della Difesa). La media italiana del diciottenne attuale è di 174 cm, 2 cm più bassa di quella del diciottenne europeo tipico (175,7 cm), per via della statura più bassa dei giovani meridionali (172 cm). La media del Centro-Nord (175 cm) è più vicina a quella europea. Negli anni ‘70, a partire dai tre anni di età, l'intera curva di crescita dei bambini meridionali era spostata rispetto a quella dei bambini centro-settentrionali, cosicché il 50º centile delle popolazioni del Sud si approssimava al 25º centile della popolazione del Centro-Nord. Tuttavia, negli ultimi decenni si è verificato una riduzione delle differenze di statura fra Nord e Sud. Tra il 1979 e il 1990, infatti, la statura media dei diciottenni italiani si è alzata di 1 cm; tuttavia mentre nel Centro-Nord l'aumento è stato trascurabile (0,6 cm), nel Sud è stato di quasi 2 cm. Se il trend continua in egual misura, si dovrebbe giungere entro la prossima decade alla scomparsa delle differenze fra Nord e Sud, con stature che si avvicinano alla attuale media europea. Dato che nei Paesi Nord-europei il trend secolare di crescita si è arrestato, si può pensare che la curva di crescita europea rappresenti la piena espressione del potenziale genetico della nostra popolazione, e quindi possa essere adottata come riferimento sia per la popolazione dell'Italia centrosettentrionale che per quella del Mezzogiorno. L'adozione di questi valori di riferimento presenta l'ulteriore vantaggio di consentire validi raffronti con gli altri Paesi europei.

La tabella 1 riporta i valori di riferimento di peso e statura europei per bambini e adolescenti che vengono adottati nella presente edizione dei LARN. Rispetto ai dati riportati nella precedente edizione dei LARN (Società Italiana di Nutrizione Umana, 1986-87) la statura risulta leggermente più bassa in epoca prescolare, e alquanto più elevata a partire dall'adolescenza.

Le tabelle 2 e 3, fornendo gli intervalli di minima e di massima del peso (per età inferiori ai 10 anni) e dell'IMC ( età comprese tra i 10 ed i 18 anni), possono essere utilizzate per valutare lo stato di nutrizione individuale. Nei bambini al di sotto dei 10 anni il peso si considera normale quando è compreso entro 2 DS della media della popolazione di riferimento per la statura osservata. Per il calcolo degli intervalli della distribuzione (SD) del peso per la statura, sono stati adottati, per i bambini al di sotto dei 10 anni (tabella 2) i valori della popolazione WHO/CDC (WHO, 1983) che, pur derivando dagli Stati Uniti, è quella riconosciuta internazionalmente e quella per la quale sono disponibili più diffusamente i dati della distribuzione.

Per gli adolescenti ed i giovani adulti (tabella 3), l'intervallo di normalità è quello tra i pesi corrispondenti al 5° e all'85° centile dell'IMC per l'età. I pesi sono stati considerati in rapporto alla statura media riportata nella tabella 1. Per continuità con i dati dei bambini fino a 10 anni, è stata utilizzata la distribuzione dell'IMC per età ottenuta nella popolazione WHO/CDC. Questa procedura rappresenta una semplificazione dell'approccio desiderabile per valutare lo stato di nutrizione dell'adolescente, per il quale è necessario tenere conto dello stadio di sviluppo ponderale. Per una più precisa valutazione si rimanda dunque al rapporto WHO sull'uso e l'interpretazione dell'antropometria (WHO,1995).

La figura 2 visualizza gli intervalli di normalità ponderale in relazione alla statura e consente di scegliere tra l'approccio normativo e quello conservativo. Se si desidera adottare l'approccio conservativo (cioè, mantenere la situazione attuale qualsiasi essa sia) , si usa il peso effettivo del bambino; se si vuole correggere una situazione patologica quale ad esempio un peso eccessivo (approccio normativo), si ricava il peso desiderabile secondo il metodo che segue.


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