Diete iperproteiche e indice glicemico


di Nobile Luca
(Tratto da: "La dieta Metabolica" Di Pasquale e "Come raggiungere la zona" Barry Sears)


I nostri antenati mangiavano carne in una certa misura per molte migliaia di anni e noi siamo geneticamente predisposti per fare il massimo impiego di tutto quanto ha da offrire.
D'altra parte abbiamo anche la capacità di mangiare e usare vari tipi di alimenti vegetali. Dopo tutto, il nostro processo evolutivo ci ha portato attraverso molte fasi alimentari nelle quali tanto la carne quanto gli alimenti vegetali erano presenti nella nostra dieta in varie proporzioni secondo uno spettro continuo con due estremi: le diete tutte di carne e le diete completamente vegetali.
Quindi l'uomo, sottoposto ad un processo evolutivo possiede la capacità genetica di usare i grassi, compresi i depositi corporei di adipe, come la nostra principale fonte energetica, una capacità che non è pienamente utilizzata da quelli che oggi seguono diete ricche di carboidrati.

Relazione tra grassi saturi e malattie cardiache
I grassi che provengono da fonti animali che contengono sia il colesterolo che i grassi saturi sono presentati come le bestie nere della dieta civilizzata.
La teoria che esiste una relazione diretta tra la quantità di grassi saturi nella dieta e l'incidenza delle malattie alle coronarie, come anche certi tipi di tumori, è stata proposta oltre quattro decadi fa. Poco è cambiato per questo dogma anche se numerosi studi successivi hanno investigato i dati e le conclusioni originali.
In effetti ci sono ben POCHE prove per sostenere la disputa che una dieta povera di colesterolo e grassi saturi riduca veramente l'incidenza di decessi per malattie cardiache o che in qualche modo aumenti la durata della vita.
Infatti se le malattie cardiache sono arrecate da un consumo di grassi saturi, ci si dovrebbe aspettare un corrispondente aumento dei grassi animali nella dieta americana.
In realtà è vero il contrario. L'incidenza di malattie cardiache è aumentato drammaticamente tra il 1910 e il 1970, ma il rapporto dei grassi animali nella dieta americana è calato dall'83% al 62% e il consumo di burro è caduto a picco da 8,1 Kg annui per persona a 1,8 Kg.
Durante gli ultimi ottanta anni, la quota di colesterolo introdotto con l'alimentazione è aumentata solo dell'1% . Durante il medesimo periodo la percentuale di grassi vegetali alimentari sotto forma di margarina, grasso da pasticceria e olii raffinati è aumentata di circa il 400% e il consumo di zuccheri e alimenti raffinati del 60% circa.
Ridurre l'assunzione dei grassi al 20% o anche meno è quindi insensato.

Meno grassi mangiamo, meglio staremo ? ! ?
Molte persone non comprendono che alcuni grassi sono assolutamente indispensabili per la salute.
Gli acidi grassi insaturi omega-3 e omega-6 sono essenziali perchè il corpo non è in grado di sintetizzarli. Gli omega-3 sono le sostanze che sembrano proteggere gli eschimesi dalle malattie cardiovascolari.
Secoli fa ricavavamo molti omega-3 dalle piante selvatiche, dal pesce e dalla selvaggina. Oggigiorno poiché gli alimenti molto ricchi di omega-3 sono facilmente deperibili, vengono evitati dalle industrie alimentari.
Poiché i grassi polinsaturi e in particolare gli omega-3 sono instabili e irrancidiscono facilmente, altri prodotti nocivi dell'idrogenazione hanno preso il loro posto.
La nostra alimentazione è molto ricca di acidi grassi polinsaturi e in particolare di omega-6 ma povera degli indispensabili omega-3. Recenti ricerche hanno rilevato che troppi omega-6 nella dieta possono interferire con la produzione di prostaglandine, provocare infiammazioni, ipertensioni, depressione, cancro ed aumento ponderale.
I grassi saturi alimentari sebbene non siano chiamati essenziali, sono assolutamente necessari nella dieta perchè contribuiscono ad un'utilizzazione ottimale degli acidi grassi essenziali (EFA), apportano velocemente energia e potenziano il sistema immunitario.
I grassi alimentari addizionali sono consumati a scopi energetici piuttosto che contribuire all'accumulo di colesterolo nelle arterie.
L'acido oleico (monoinsaturo contenuto nell'olio di oliva e nella carne rossa) abbassa il livello di colesterolo sierico e l'LDL.
L'acido stearico (saturo contenuto nel manzo) ha un effetto minimo sul colesterolo e non alza i livelli di LDL e viene prontamente convertito nel corpo in un acido grasso monoinsaturo.
E' possibile prevenire l'insorgenza di certe patologie se si includono grassi nella dieta.
I grassi monoinsaturi aiutano a ridurre il rischio di malattie cardiache.
Inoltre i grassi saturi che si trovano nella cioccolata e nella carne contengono l'acido stearico che, a differenza di altri acidi grassi, non aumenta il colesterolo nel sangue.
Il consiglio delle autorità americane di consumare meno grassi ha portato una fobia verso di essi.
E' ora che ogni tanto si consumino questi alimenti, non solamente per il gusto ma perchè ci fanno bene.

 

Conclusioni
Si è sempre pensato che l'assunzione elevata di lipidi sia responsabile del sovrappeso e che l'unico rimedio sia l'utilizzo universale di diete ricche di carboidrati complessi e povere di lipidi.
Sono invece le diete ricche di carboidrati e la conseguente risposta insulinica i responsabili, nella nostra società di sovrappeso, e di molte attuali malattie e non i grassi alimentari.
Ma le diete che restringono l'assunzione dei carboidrati a meno della percentuale comunemente accettata del 55-70% sono però spesso criticate dalla maggioranza conservatrice in quanto viste come bizzarre e poco salutari.

A breve, in un prossimo articolo, andremo ad analizzare le varie diete iperproteiche e ne descriveremo pregi e difetti.

A presto !

 

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