Isoflavoni di Soia | Proprietà, Benefici, Salute
Proprietà e Benefici
Esistono evidenze scientifiche secondo le quali gli isoflavoni di soia possono risultare utili:
- nei casi di iper-estrogenismo, cioè di eccessiva produzione di estrogeni, legandosi ai recettori dei suddetti ormoni ed impedendogli di interagire con essi; l'azione estrogenica prodotta dal legame tra fito-estrogeni e recettori degli estrogeni è assai inferiore rispetto a quella prodotta dal legame tra gli estrogeni prodotti dal copo umano e i relativi recettori; tale azione potrebbe risultare particolarmente utile per prevenire quelle forme tumorali legate ad un'eccessiva presenza di estrogeni, come il cancro al seno;
- nei casi di ipo-estrogenismo (scarsa produzione di estrogeni), poiché il legame ai recettori dei suddetti ormoni produce uno stimolo estrogenico blando ma comunque apprezzabile; tale stimolo risulterebbe particolarmente utile in menopausa, aiutando a risolvere o perlomeno ad attenuare molti disturbi ad essa correlati, come le vampate di calore, la secchezza vaginale, l'irritabilità, l'osteoporosi e l'aumento del rischio cardiovascolare
Informazioni generali
Gli isoflavoni sono un serie eterogenea di sostanze chimiche, caratterizzate dalla struttura eterociclica, appartenenti alla più ampia famiglia dei flavonoidi.
Questi ultimi, presenti in natura in tutti gli alimenti di origine vegetale, complessati a zuccheri e pertanto definiti flavonoidi glicosidici, vengono ulteriormente classificati in :
- Antocianidine (cianidina, delfinidina, malvidina, peonidina, petunidina, pelargonidina) : si ritrovano nei frutti rossi, blu e viola, nell'uva nera e nel vino rosso;
- Flavanoli (catechina, epigallocatechina, teaflavoni etc) : sono presenti nel te, nel cioccolato, nell'uva, nei frutti di bosco, nelle mele e nell'uva nera;
- Flavanoni (esperetina, naringenina etc) : si ritrovano negli agrumi;
- Flavonoli (quercetina, miricetina, isoramnetina etc) : sono presenti un po in tutti i vegetali, ma soprattutto nelle cipolle, nei cavoli, nei broccoli, nelle mele e nei frutti di bosco;
- Flavoni (apigenina, luteolina) : sono maggiormente presenti nel prezzemolo, timo, sedano e peperoncino;
- Isoflavoni (genisteina, gliciteina, daidzeina) : sono particolarmente presenti nella soia e nei legumi.
Seppur tutti caratterizzati da un importante attività antiossidante, che li rende particolarmente preziosi nella prevenzione e nel trattamento a lungo termine di patologie cardiovascolari, ateroslcerotiche, neurodegenerative e tumorali, alcuni di questi come proprio gli isoflavoni sembrano presentare un particolare tropismo verso l'apparato genitale femminile, rientrando così nel controllo dei disturbi legati alla menopausa.
Isoflavoni e Menopausa
Questo particolare potere degli isoflavoni è emerso in maniera del tutto casuale, in seguito all'osservazione del differente pattern sintomatologico menopausale e delle morbidità cardiovascolari e osteoporotiche tra donne orientali e donne occidentali.
Solo dopo differenti anni di attento studio si è potuto associare questo evidente gap, al maggior consumo di legumi e prodotti di origine vegetale come la soia, in grado di apportare quantità significativamente importanti di fitoestrogeni, tali da prevenire sia i classici disturbi vasomotori e neuropsichiatrici legati alla menopausa con le relative conseguenze patologiche.
Nonostante queste importanti evidenze epidemiologiche, la medicina convenzionale è ancora scettica sulla reale efficacia di queste sostanze, seppur numerosi studi dimostrano il potenziale ruolo preventivo e terapeutico.
La letteratura è infatti ricca di studi che dimostrano come il regolare consumo di isoflavoni prima e durante la menopausa, possa, soprattutto quando abbinato ad un corretto stile di vita e alimentare:
- Ridurre le concentrazioni ematiche di Proteina C Reattiva : importante marker infiammatorio;
- Ridurre lo spessore vascolare, soprattutto delle grandi arterie, riducendo significativamente il rischio di sviluppare ateromi e patologie aterosclerotiche;
- Migliorare la salute ossea, favorendo l'attività osteodepositrice a scapito di quella osteoriassorbente;
- Migliorare lo stato di salute della cute, incrementando il numero di fibre elastiche e la sintesi di collagene;
- Migliorare la classica sintomatologia post-menopausale, riducendo gli episodi di insonnia e le vampate di calore.
E' utile tuttavia ribadire come la comunità scientifica, sia ancora al lavoro, per caratterizzare al meglio il meccanismo d'azione di queste sostanze, e definire statisticamente i reali vantaggi derivati dall'uso di estrogeni naturali di origine vegetale come gli isoflavoni.
Modalità d'uso
L'assenza di un preciso meccanismo d'azione, di trial clinici particolarmente significativi e di un differente metabolismo intestinale, utile a trasformare gli isoflavoni in molecole biologicamente attive, non consente ancora di stabilire un dosaggio efficace e riproducibile.
Il raggiungimento di tale obiettivo è ulteriormente complicato dalla difficoltà di estrazione dei principi attivi e dalla differente titolazione degli stessi che si osserva nei vari prodotti venduti.
Tuttavia riferendoci alla molecola biologicamente attiva, sembra che l'attività migliorativa nei confronti dei sintomi menopausali, sia nervosi che vasomotori, possa espletarsi con particolar efficacia intorno ai 100 mg/die.
Nonostante ciò il Ministero della Salute ha fissato la dose massima giornaliera in 80 mg, alla luce anche di recenti evidenze che correlerebbero l'abuso di queste sostanze ad una dubbia attività su cellule carcinomatose mammarie (correlazione tuttavia ancora da dimostrare e in contrapposizione con differenti lavori che invece dimostrerebbero l'azione preventiva).
Isoflavoni - Effetti collaterali
Anche in questo caso l'assenza di trial clinici significativi e di studi a lungo termine, non consente di descrivere accuratamente i potenziali effetti collaterali.
Nella maggior parte dei casi i dati provengono da case-report e da studi epidemiologici retrospettivi.
In ogni caso l'abuso di isoflavoni sembra esser correlato a variazioni importanti dell'assetto metabolico, glucidico e tiroideo oltre che alla variazione dell'attività di alcuni principi attivi come il tamoxifene, farmaco utilizzato in donne operate di tumore al seno.
E' importante inoltre sempre ricordare l'eventuale ipersensibilità al prodotto specifico, alla soia ed ai legumi in generale.
L'assunzione di isoflavoni è controindicata al di sotto dei 12 anni e durante la gravidanza e l'allattamento. Questi prodotti non devono essere intesi come sostituiti di una dieta varia ed equilibrata, e la loro assunzione dovrebbe avvenire dopo aver sentito l'opinione del proprio medico.
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