Dieta Weight Watchers
Introduzione
Il forte aumento della prevalenza dell'obesità e delle patologie associate, la crescente attenzione al proprio aspetto fisico, l'aumentato interesse verso il proprio stato di salute ha facilitato negli ultimi decenni la diffusione di strategie dietetiche orientate al controllo del peso corporeo e alla rieducazione alimentare.
Tra queste, intorno ai primi anni 60, dall'idea di un umile casalinga di nome Jean Nidetch nacque la Dieta Weight Watchers.
La differente genesi, evidentemente non sostenuta da illustri medici e da forti evidenze scientifiche bensì dalla necessità di perdere peso e di affrontare i problemi quotidiani legati alla dieta, fu determinante nel successo del programma Weight Watchers dapprima nel territorio New Yorkese e successivamente in tutto il mondo.
La storia della Weight Watchers
Conoscere l'origine della dieta Weight Watchers faciliterebbe molto anche la comprensione del contesto in cui essa opera.
Come precedentemente accennato infatti tutto nacque dall'idea di Jean, casalinga alle prese con i chili di troppo e con le giornaliere difficoltà nel portare avanti un programma dietetico.
In una delle sue “crisi” dietetiche Jean trovò riparo in alcune amiche, anch'esse esposte alle continue tentazioni culinarie, raccontando tutte le sue difficoltà.
Le iniziali telefonate divennero incontri occasionali e successivamente incontri periodici orientati a descrivere, come in gruppi di autoaiuto, tutti i problemi legati alle cattive abitudini alimentari.
Questi incontri motivazionali riscossero particolare successo, dimostrandosi efficaci anche nel coadiuvare la fase di dimagrimento, tanto che nel 1963 la stessa Jean fondò la società Weight Watchers (controllori del peso).
La stessa società vide in pochi anni, in realtà già dal primo incontro, un esponenziale crescita degli iscritti che spinse verso la formazione di strutture in franchising diffuse praticamente in tutto il mondo.
I principi di base
Come è possibile comprendere dalla storia la Weight Watchers, al contrario di molti altri protocolli dietetici, non si colloca tra i programmi di dimagrimento rapido, imponendo forti restrizioni dietetiche e lasciando invece libero il consumo di altri alimenti, bensì tra i modelli di educazione alimentare orientati al cambiamento delle proprie abitudini alimentari e del proprio stile di vita.
Evidentemente oltre agli incontri motivazionali, che costituiscono il fulcro della strategia, esistono delle regole dietetiche abbastanza semplici, il cui principale obiettivo è quello di controllare l'apporto calorico giornaliero.
Inizialmente nata come una semplice dieta ipocalorica da circa 1200-1300 calorie, generalmente bilanciata e varia, caratterizzata da poche regole dietetiche tra le quali:
- Preferire il consumo di frutta fresca, assumendo ogni giorno un frutto ad alto contenuto di Vitamina C;
- Limitare il consumo di formaggi a circa 120 grammi settimanali;
- Preferire il consumo di una porzione di 60 gr di pane a colazione;
- Preferire il consumo di carne e pesce magro per almeno 3 porzioni settimanali;
- Consumare uova per un massimo di 4 settimanali;
- Preferire il consumo di oli vegetali;
- Evitare il consumo di bevande gassate e zuccherate;
- Preferire il consumo di ortaggi e legumi,
la dieta Weight Watchers ha assunto maggiore complessità intorno al 2010 con l'introduzione del sistema Point Plus.
Il sistema Point Plus
Ben radicata l'importanza del sostegno psicologico i successori della Weight Watchers hanno cercato di individuare strumenti dietetici più efficaci e soprattutto maggiormente modulabili rispetto le semplici regole precedentemente elencate.
Nacque così qualche anno fa il sistema Point Plus, con il quale vengono attribuiti dei punti a determinati alimenti, fondamentalmente in base al potere calorico degli stessi.
La programmazione dei punti giornalieri permetterebbe di definire protocolli dietetici diversi tra utenti diversi, permettendo al contempo di:
- Educare l'utente al consumo di alimenti a bassa densità energetica;
- Educare al rispetto delle opportune porzioni;
- Preservare un certo deficit calorico;
- Permettere, attraverso un diario alimentare, di monitorare le proprie abitudini acquisendo consapevolezza;
- Permettere piccoli strappi tali da rendere più tollerabile il percorso dietetico.
Questo sistema, in continua evoluzione, è periodicamente rivisto alla luce non solo dell'apporto calorico dell'alimento bensì anche alle caratteristiche nutrizionali, all'impatto digestivo ed all'impatto metabolico.
Studi
Nonostante i numerosi studi presenti in letteratura, il programma di dimagrimento e gestione del peso Weight Watchers sembrerebbe garantire risultati simili agli altri protocolli di dimagrimento sia nel breve che nel medio-lungo termine.
Al pari delle altre strategie anche la Weight Watchers si sarebbe rivelata utile nel controllare alcuni importati fattori di rischio sia cardiovascolari che metabolici.
L'assenza di ferree regole dietetiche e complessivamente il miglioramento delle abitudini alimentari renderebbe il programma dietetico sicuro e privo di effetti collaterali clinicamente rilevanti.
Tuttavia sarebbe opportuno rivalutare, soprattutto in determinati casi clinici, le forme di supervisione specialistica talvolta fortemente carenti.
Proprio per l'invasività di questi protocolli dietetici sarebbe opportuno richiedere l'attenta supervisione medica durante tutte le fasi di questa dieta.
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