Bioimpedenziometria
Introduzione
Identificati i limiti dei principali metodi di classificazione clinico-statistica come l'Indice di Massa Corporea, l'intera comunità scientifica ha cercato di individuare e standardizzare metodi di valutazione della composizione corporea più accurati.
Tra i più utilizzati oggi, sia in ambito clinico che sportivo, vi è la Bioimpedenziometria tetrapolare, utile nel misurare il contenuto di liquidi corporei ed ottenere indirettamente indicazioni preziose sui vari tessuti.
La Bioimpedenziometria ha rivoluzionato negli ultimi anni il mondo della nutrizione offrendo al professionista indicazioni preziose sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
Su questa scia la Bioimpedenziometria si è diffusa con successo in ambito clinico, medicina interna, nefrologia, geriatria e pediatria e soprattutto in ambito sportivo.
Principi di base della tecnica
La Bioimpedenziometria, comunemente definita BIA (Bioelectrical Impedance Analysis), è una tecnica di misurazione della composizione corporea in vivo ed indiretta.
Il principio di base consiste nella capacità di misurare alcune caratteristiche fisio-elettriche dei tessuti biologici attraversati da una corrente alternata di bassissima intensità e alta frequenza.
Più precisamente durante questo esame vengono misurate:
- La resistenza corporea (Rz) ossia la capacità del corpo o di una parte di esso di opporsi al passaggio di corrente elettrica. In questo caso meno acqua sarà presente nel tessuto (vd osso o adipe) maggiore risulterà la resistenza e viceversa.
- La reattanza corporea (Xc), ossia la capacità del corpo o di una parte di esso di opporsi al passaggio di corrente elettrica sfruttando quella che è la caratteristica tipica dei condensatori, ossia di immagazzinare cariche elettriche.
Questo valore risulterà direttamente proporzionale alla quantità di membrane cellulari attive.
Interpolando questi due valori è possibile ottenere un vettore noto come Impedenza (Z) che riassume la capacità del corpo o di una sua parte di opporsi al passaggio di corrente.
La pendenza di questo vettore definisce quindi le caratteristiche fisio-elettriche del corpo in esame e permette, attraverso specifici algoritmi, di risalire alla composizione corporea.
Tecniche e vantaggi
Attualmente la Bioimpedenziometria più utilizzata è quella tetrapolare, ossia caratterizzata dall'applicazione di quattro elettrodi sulla superficie corporea.
A seconda della regione esaminata si può descrivere una BIA total Body, quando l'esame è effettuato sull'intero corpo, e quindi i risultati si riferiscono all'organismo in toto, o una BIA segmentale, quando invece l'esame viene effettuato sul singolo distretto, come ad esempio arti o tronco.
In quest'ultimo caso i valori ottenuti saranno corrispettivi della regione esaminata.
A seconda della frequenza di corrente utilizzata si potranno invece descrivere tecniche in monofrequenza (50kHz) o tecniche in multifrequenza, le quali permetteranno uno studio più dettagliato dei fluidi intra ed extracellulari.
Infine negli ultimi anni è stata introdotta una tecnica di valutazione priva di calcoli, e quindi di eventuali errori connessi agli stessi nota come BIA Vettoriale, che consente un indagine qualitativa di notevole impatto clinico.
La tecnica bioimpedenziometrica si è guadagnata un posto di sicuro rilievo nel contesto dello studio della composizione corporea per l'alta affidabilità, l'assente invasività, l'elevata sicurezza d'impiego, la precisione e l'elevata riproducibilità.
L'esame bioimpedenziometrico
Nella tecnica classica l'utente viene fatto adagiare in posizione supina su lettino non conduttivo e lasciato in completo stato di rilassamento per pochi minuti al fine di permettere una redistribuzione adeguata dei liquidi.
Il setting è importante soprattutto in riferimento alla temperatura e al grado di umidità che dovranno risultare adeguati.
Gli arti superiori ed inferiori vengono addotti rispettivamente di 30° e 45° e per convenzione vengono applicati una coppia di elettrodi iniettori sul dorso della mano e del piede destro, al livello delle articolazioni mecarpali e metatarsali, ed una coppia di elettrodi sensori sulla bisettrice dell'articolazione radio-ulnare e tibio-tarsica.
Il soggetto così preparato sarà pronto per l'esame che durerà solo pochi secondi.
Precauzioni d'impiego
Affinchè i risultati ottenuti dall'indagine bioimpedenziometrica risultino attendibili è fondamentale che l'utente sia:
- In uno stato di adeguata idratazione, pertanto non sottoposto a terapie farmacologiche con diuretici o altri principi attivi in grado di alterare il normale turn-over idrosalinico;
- In condizioni di digiuno da almeno due ore;
- In condizioni di riposo fisico da almeno 8-10 ore;
- In situazioni non febbrili.
L'esame risulta controindicato nei portatori di defibrillatori impiantati.
I risultati
Con le dovute differenze legate al tipo di esame Bioimpedenziometrico effettuato nonché al software di valutazione impiegato, da un test BIA è possibile ottenere i seguenti dati:
- Acqua totale: quantità di acqua presente nell'organismo
- Acqua intracellulare: indicativa dello stato di nutrizione del soggetto
- Acqua extracellulare: indice di un potenziale stato infiammatorio o di malnutrizione
- Angolo di Fase: valore che riassume le capacità bioelettriche del corpo
- % massa magra – Kg massa magra
- % massa grassa – Kg massa grassa
- Massa extracellulare: quantità di matrice extracellulare
- Massa cellulare: indice dello stato di nutrizione del paziente
- Massa cellulare attiva: componente che determina il metabolismo basale del soggetto
- Massa muscolare e indice di muscolarità: fondamentale nel riconoscere situazioni sarcopeniche e cachettiche.