Arginina: falsi miti e vantaggi nello sport
Caratteristiche biologiche
La L-Arginina è un aminoacido condizionatamente essenziale, sintetizzato nel corpo umano dell'adulto in quantità adeguate partendo da altri aminoacidi come la glutammina, il glutammato e la prolina.
Nella maggior parte dei casi l'assunzione dietetica più la sintesi endogena consentono di soddisfare agevolmente il fabbisogno giornaliero di Arginina, che tende invece a crescere sensibilmente in alcune categorie specifiche come per i pazienti diabetici e cardiopatici, per gli adolescenti e gli sportivi.
Al fine di comprendere al meglio le potenziali applicazioni dell'Arginina in ambito sportivo, sarebbe opportuno effettuare le dovute considerazioni sul ruolo biologico di questo aminoacido.
E' ormai ben noto infatti come l'Arginina possa:
- Rientrare nella sintesi diretta di uno dei più potenti vasodilatatori presenti nell'organismo umano, ossia l'ossido nitrico, esercitando pertanto un effetto diretto nel controllo del tono vascolare;
- Rientrare nei processi di sintesi proteica, costituendo pertanto un elemento plastico-ricostruttivo di spiccato interesse;
- Coadiuvare i processi di detossificazione delle sostanze azotate, entrando direttamente nel ciclo dell'urea;
- Promuovere, in specifiche condizioni, la sintesi di glucosio, rappresentando pertanto un valido aiuto ergogenico;
- Controllare, attraverso fini processi di regolazione cellulare, la sintesi di molecole biologicamente attive.
Figura 1. Il complesso metabolismo dell'Arginina
Arginina e falsi miti
Nonostante le numerosissime funzioni biologiche di questo aminoacido, e le relative ripercussioni in ambito sportivo, da sempre si attribuisce all'uso di Arginina, soprattutto nelle tarde ore serali, un azione secretagoga nei confronti di alcuni ormoni come il Growth Hormon.
Questa credenza, giustificata in parte da un vecchissimo studio che dimostrava in modelli animali, l'associazione tra l'uso di Arginina ad alti dosaggi ed incremento delle concentrazioni ematiche di GH, è stata tuttavia successivamente smentita da numerosissimi altri studi, i quali, pur riproponendo anche gli stessi protocolli non hanno avrebbero registrato effetti significativi.
Evidenze sperimentali su animali e mini trials clinici, hanno quindi smentito questa associazione, focalizzando invece l'attenzione su altri preziosissimi meccanismi d'azione di questo aminoacido, che verranno ora discussi.
Arginina e sport: i classici vantaggi
Nonostante vecchie credenze siano state drasticamente smentite e sradicate, l'uso adeguato di Arginina si è rivelato comunque prezioso per il miglioramento della performance sportiva.
Seppur molte volte con pareri discordanti, la supplementazione con Arginina si sarebbe rivelata utile nel:
- Allungare i tempi di esercizio di oltre il 20%, ottimizzando pertanto la soglia anaerobica;
- Determinare un incremento dei carichi di lavoro durante l‘esercizio fisico;
- Migliorare le capacità energetiche dell'atleta, permettendo così un miglioramento della performance;
- Ridurre l'accumulo di lattato, ritardando l'insorgenza della stanchezza muscolare e facilitando il recupero post work-out;
- Migliorare il rapporto capillare-fibra, permettendo pertanto una vascolarizzazione più intensa e quindi un miglioramento delle proprietà nutrizionali muscolari.
Tutte le suddette attività risulterebbero evidentemente correlate a due aspetti biologici fondamentali dell'Arginina, rappresentati dall'attività gluconeogenica e dalla capacità di indurre la produzione di ossido nitrico.
Nonostante non tutti gli autori al momento siano concordi su quest'ultimo effetto, in linea del tutto teorica, seppur in parte giustificata dalle varie osservazioni sperimentali, un miglioramento della vascolarizzazione muscolare potrebbe determinare, oltre ad un netto miglioramento delle capacità trofiche del muscolo, l'allontanamento di tutti i cataboliti potenzialmente interferenti con la contrazione muscolare.
L'effetto quindi risulterebbe duplice, nutrizionale e detossificante.
Arginina e sport: le più recenti evidenze
Gli enormi passi avanti fatti dalla ricerca nell'ambito della biologia e della fisiologia dello sport, hanno permesso di caratterizzare funzioni innovative dell'Arginina in ambito sportivo.
E' noto infatti come l'attività fisica soprattutto se intensa e protratta nel tempo, possa compromettere seriamente i normali equilibri cellulari inducendo:
- Un incremento significativo delle specie ossidanti, con un aumentato rischio di stress ossidativo;
- L'espressione di citochine infiammatorie, responsabili di un evoluzione flogistica dell'ambiente muscolare;
- Un alterazione della normale omeostasi immunologica, spesso causa di over training ed infortuni.
Le suddette caratteristiche influenzerebbero negativamente sia la performance che lo stato di salute complessivo dell'atleta.
In quest'ottica l'uso di Arginina, soprattutto in combinazione con altri elementi come i BCAA e l'acido alfa lipoico, si sarebbe rivelata utile nel controllare le manifestazioni ossidanti ed infiammatorie dell'esercizio fisico, determinando un netto miglioramento dello stato di salute dell'atleta nonché indirettamente un miglioramento della performance.
Sulla scia di questi studi quindi, risulterebbe molto più interessante ed applicativo, concentrarsi sulla capacità dell'Arginina di controllare queste fini attività biologiche.
Modalità d'utilizzo
Da un attenta rilettura della letteratura, nonostante il range di dosaggi proposti sia abbastanza ampio, l'assunzione quotidiana di 3-4 (0.04gr/kg) grammi giornalieri di Arginina sembrerebbe sufficiente a garantire i suddetti effetti.
Nella maggior parte dei casi tale assunzione si riferirebbe all'uso dell'Arginina nella fase pre-allenamento, così da sostenere biologicamente il muscolo nella sua attività.
I risultati migliori infatti si osserverebbero dopo un periodo di supplementazione lungo almeno 3 settimane.
Effetti collaterali
Nonostante l'uso di Arginina, ai dosaggi normalmente suggeriti, risulti sicuro e ben tollerato, differenti studi riportano, tuttavia per dosaggi superiori ai 6 gr giornalieri, effetti collaterali quali vomito, diarrea e dolori crampiformi addominali.
Nefrotossicità, ipotensione e cefalee sarebbero invece effetti collaterali, fortunatamente più rari, legati all'uso massivo di Arginina.
L'uso di Arginina è controindicato nei casi di patologia renale o epatica, cardiovasculopatie e/o ipertensione, in gravidanza, durante l'allattamento e al di sotto dei 12 anni.
Si raccomanda di consultare il medico qualora l'uso superasse le quattro settimane, e si ricorda che l'uso di integratori non sostituisce in alcun modo una dieta sana ed equilibrata.
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