Doping, Storia di tutti i Giorni
(articolo di Alessandro Schiasselloni)
Leggendo questo articolo , tratto da www.repubblica.it, guardando l'assurdita' di un giro che oramai solo pochi osano guardare piu' per i suoi scandali che per le gesta di quei poveretti, che di sport vivono e di sport soffrono le maledizioni di un professionismo snaturato , dove l'atleta e' costretto ad adattarsi a richieste di mercato assurde, costi quello che costi.
Atleti moralmente giudicati unici peccatori, si vedono decapitare la testa, davanti ad un pubblico "amico" che in silenzio acconsente la pena, con la gioia di non essere li, al posto loro .
Che dire....., posso solo narrare la mia esperienza da atleta , un sogno di diventare professionista nel mio sport amato fino ad arrivare a toccare con mano, una realta' che poco si distanzia da chi ha scelto la droga come rifugio mentale, per scappare dai problemi sociali , creando una sorta di felicita' virtuale, che se da un lato distrugge e fa diventare dipendenti , dall'altro lato, regala gioia e conforto, a chi non ha il coraggio di dire un secco "NO" a certe regole "moderne".
CATEGORIA ATLETI AMATORI
Non pensate che il doping sia solo dei professionisti, vi sbagliate di gran lunga!!!
Ricordatevi che la maggior parte di doppati sta li in mezzo a Voi a guardare i loro idoli alla TV , sperando tramite l'aiuto della chimica, di riuscire ad imitare le gesta dei loro beniamini almeno per un giorno.
Poi ci sono quelli che credono nel doping per riuscire a battere l'amico di sport e di essere i primi del paese o del palazzo!!!
Chi invece, non avendo il coraggio del sacrificio, trova nella fiale magica il segreto per credere di farcela.
Chi ha fretta, e di kilometri non vuole morire , allora cerca la scorciatoia per arrivare primo, senza che nessuno sappia che ha tagliato la strada.
Poi arrivano loro , quelli del "sentito dire", quelli che fanno dell'esperienza sentita di sfuggita da un amico dello spogliatoio, un'arte del dare e del sapere.
Quelli che per usare, ma senza i soldi per permetterselo, vendono al prezzo doppio un prodotto "proibito" , creandosi un commercio tale, da procurarsi il proprio necessario gratis.
Quelli che vendono e basta..... tanto non fa male , risolvendo ogni possibile enigma tecnico-fisico con la sostanza giusta.
Per non parlare di chi , grazie ad internet e al suo potere, fa arrivare da certi paesi "liberi da certi pregiudizi" tutto anzi di piu'!!!
La lista potrebbe continuare, e ci meravigliamo se oggi un Giro di Italia e' un giro del ridicolo, un mito ridotto ad un carozzone di gente che cerca di sopravvivere in un'obbligo "segreto" che tutti additano come veleno", ma che di nascosto amano come unica strada per il successo e per continuare a lavorare, sperando di non essere quelli del prelievo del giorno "dopo" .
Sorrido leggendo questo articolo, e rivedo nella mia mente tante situazioni simili a questa, gente che nel tempo e' stata costretta a smettere , additata come esempio di impurezza, e invece gente ben protetta, che tanto ha dato a noi amanti dello sport, ma sopratutto tanto ha dato a chi i soldi gli ha investiti nello sport, soldi che hanno reso come mai un'azione del mercato finanziario .
L'unica speranza e' che i nostri figli, imparino ad amare lo sport nella sua essenza, senza illuderli di un Mondo puro e candido , ma insegnandogli che sport e' salute e questo deve rimanere il loro premio migliore.
Una salute che deve valere piu' di ogni "soldo e medaglia " ;creare un' educazione al sacrificio, visto che sport e' si divertimento, ma che tanto sudore e tanti No a cose futili che oggi giorno sono diventate ragione di vita nei giovani, creando un'educazione dello star bene e del rispetto del corpo umano, sia nella parte muscolare-scheletrica, ma sopratutto mentale.
Per le Federazioni, spesso noto l'enorme sforzo dei loro Presidenti di riuscire ad impostare un'etica e una strada giusta, ma poi .... ci riusciranno mai??
Vedremo nel tempo, il lavoro e' iniziato , la gente e' stanca dei record "truccati " ma sopratutto da extraterrestri , facendo diventare lo sport una sorta di circo del doping, dove dietro ad ogni prestazione eccelsa ci sta lo scandalo del giorno dopo.