Adiposità localizzata (nuovi orizzonti nella terapia)
(del Dott. Riccardo Viglioli)
Numerosi,sono gli articoli ultimamente comparsi sulle più disparate riviste, che trattano in maniera più o meno completa ed esauriente il problema della adiposità localizzata negli atleti, le varie attuali possibilità in grado di combattere questo spiacevole inestetismo e le nuove frontiere che si aprono contro di esso.
Essendo stato io stesso, prima ancora di divenire medico,un Body Builder agonista,ho immediatamente avvertito la possibilità di offrire un mio contributo alla risoluzione del problema; anche e sopratutto perchè io stesso, da tempo, nel mio studio professionale utilizzo con successo una metodica che agisce proprio sulla adiposità localizzata e lo fa, strategicamente,intervenendo sui molteplici fattori che concorrono a determinarne la comparsa e,purtroppo,l'ostinata persistenza.
Cercherò di spiegarmi meglio!
L'ozono (o meglio una miscela di ossigeno-ozono) viene ormai da numerosi anni utilizzato con notevoli risultati, in medicina estetica, per il trattamento dell'adiposità localizzata e/o della cellulite vera e propria in persone che comunque, nella maggior parte dei casi, hanno una percentuale di grasso corporeo estremamente elevata.
Certamente, nel nostro settore, questa percentuale è di gran lunga inferiore, ed assestata su valori ritenuti per la medicina classica quasi "da fame"; ciò non toglie che il pannicolo adiposo (per intenderci, le classiche "maniglie dell'amore" nell'uomo e l'esagerato "aumento circonferenziale" dalla vita, giù a volte fino alle ginocchia nelle donne),a discapito di ogni più rigida restrizione calorica ed aumento dell'attività fisica, permanga quasi immutato ed anzi pare quasi aumentare a vista d'occhio.
Orbene, l'ozono come accennato in precedenza, pare agire e di fatto agisce (è stato dimostrato ormai da numerosi studi anche su scala nazionale, pubblicati da riviste mediche specializzate), proprio grazie sia alla modalità di somministrazione che al suo specifico meccanismo d'azione, all'interno del pannicolo adiposo stesso e lo fà a prescindere dalla quantità di tessuto presente. In poche parole, l'ozono agisce sia in persone cosiddette obese e quindi con uno strato di adipe importante che, nella stessa misura, in persone come ad esempio gli atleti e sportivi in genere, in cui l'adipe totale è presente in maniera molto più ridotta.
Ritengo a questo punto necessario, dopo una breve premessa, cercare di spiegare nella maniera più semplice possibile proprio il meccanismo con cui l'ozono agisce sul tessuto adiposo, che rappresenta la chiave per comprenderne l'efficacia.
Voglio innanzitutto chiarire la differenza fra adiposità localizzata, che è quella che noi andiamo a considerare e cellulite, termine correntemente usato per indicare gli inestetismi a carico delle zone di grasso localizzate.
Per adiposità s'intende un tessuto costituito da cellule adipose sane, normali ed ipertrofiche più o meno localizzato; per cellulite, meglio definita come dermato panniculopatia edemato fibro sclerotica (PEFS), s'intende invece un tessuto in cui le cellule adipose sono alterate come tutto il tessuto circostante, le fibre connettivali sono ispessite, i capillari,con alterazione della permeabilità, vengono imbrigliati in mezzo alle fibre connettivali stesse (reazione sclerotica) con conseguente edema interstiziale e formazione di lipogranulomi (granuli di grasso inglobati nella sclerosi delle fibre connettivali).
Inoltre, come sappiamo, la causa preminente di un eccesso di adipe, è dovuta ad una predisposizione genetica su cui agiscono, esprimendosi: errate abitudini alimentari, attività fisico-motoria scarsa, fattori ormonali , aumento dello stress psichico ecc.......
Ma veniamo al meccanismo d'azione dell'ozono sul tessuto adiposo. Più in generale l'ozono, in forma gassosa, messo a contatto con materiale organico provoca una rapida fissazione dell'ossigeno al "materiale stesso", con conseguente formazione di composti chimici intermedi (perossidi e aldeidi) che a loro volta poi cedono ancora ossigeno attivo ma in maniera molto più lenta.
Vale la pena ricordare, a questo punto, che la produzione di ATP da una molecola di glucosio cellulare, aumenta di ben 19 volte in presenza di ossigeno.
L'attività specifica sull'adipocita avviene per intervento diretto sulle catene lipidiche a livello della membrana (parete cellulare), inducendone modificazioni nella struttura e favorendo così un rapido incremento della così detta "catena respiratoria" ; tutto ciò a sua volta fa sì, che all'interno della cellula stessa, il processo dell'utilizzazione dell'ossigeno venga esaltato con conseguente miglioramento del metabolismo catabolico lipidico.
L'altra importante modalità d'azione dell'ozono consiste proprio nel miglioramento dell'ossigenazione dei tessuti, agendo direttamente sul microcircolo e sul globulo rosso stesso, promuovendone la formazione al suo interno di un composto chimico, il 2-3 difosfoglicerato, che a sua volta determina un aumentata capacità dell'emoglobina (sempre contenuta nel globulo rosso) di cedere l'ossigeno a lei legato, ai tessuti. In aggiunta l'ozono, è stato dimostrato, essere in grado con un ulteriore meccanismo diretto di migliorare altresì la deformabilità del globulo rosso medesimo e quindi, di fatto, mettendolo in grado di insinuarsi nei più fini capillari che irrorano settori di tessuto (nel nostro caso il tessuto adiposo) prima irraggiungibili o comunque raggiunti in maniera di gran lunga inferiore.
Questa azione diretta sul globulo rosso e sulle piastrine (altre cellule del sangue implicate nel meccanismo della coagulazione) contribuisce altresì a migliorare notevolmente la viscosità (fluidità) del sangue; ed anche questo come facilmente comprensibile, concorre ad un migliorato apporto ematico e quindi di ossigeno ai tessuti.
E' inoltre di fondamentale importanza precisare,che tutti questi fenomeni indotti dall'ozono sia sull'adipocita che sul microcircolo, non sono saltuari o strettamente legati in ordine temporale all'atto della somministrazione o poco più, bensì sono duraturi e permangono validi per un periodo di tempo molto lungo, proprio perchè trattasi di modificazioni sia fisiche (miglioramento della viscosità) , sia chimiche (aumento del 2-3 difosfoglicerato), sia meccanico strutturali (sulla parete dell'adipocia e del globulo rosso), che biochimico-metaboliche (ottimizzazione del consumo di ossigeno da parte dell'adipocita, aumento della lipolisi intracellulare accelerandone il "processo dei pentosi" ecc......).
Trovata dunque finalmente la panacea in grado di risolvere l'eterno problema dell'adiposità localizzata? Possiamo senz'altro affermare che rappresenta attualmente uno dei più potenti mezzi a nostra disposizione!