CARICHI VERTEBRALI E DECOMPRESSIONE DISCALE: attività fisica e dolore lombare

(articolo del M.d.S. Stelvio Beraldo)

 

Attività fisica e dolore lombare
Metodo ed esercizi di decompressione discale
Esempi di carico sulla colonna vertebrale

ESEMPI DI CARICO SULLA COLONNA VERTEBRALE

Lo scopo di questa breve rassegna scientifica è evidenziare due aspetti fondamentali degli esercizi di preparazione fisica in genere:

- Alcuni esercizi e posizioni assunte a carico naturale possono comportare carichi e stress vertebrali molto elevati, a volte più stressanti dei sovraccarichi.

- Negli esercizi con pesi, il notevole carico vertebrale deriva più dal braccio di leva utilizzato nell'esercizio che dall'entità del peso stesso, come avviene in alcuni esercizi anche con piccoli sovraccarichi (es.: slanci delle braccia avanti) o con sovraccarichi medi (es.: stacci da terra eseguiti a dorso "curvo" o con le gambe tese).


Carico sulla vertebra L3 in diverse posizioni del corpo (soggetto di circa 70 Kg di peso).

(Figura elaborata sui dati della tabella descrittiva in “Basi biomeccaniche nella prevenzione dei danni alla colonna lombare durante esercizio fisico. Revisione della bibliografia esistente” di Zatsiorskij V.M. e Sazonov V.P. - Atleticastudi n. 5 1988).



Pressione all'interno del disco (in % della pressione nella stazione eretta) in diversi esercizi per rinforzare il “corsetto addominale”.

(da “Basi biomeccaniche nella prevenzione dei danni alla colonna lombare durante esercizio fisico. Revisione della bibliografia esistente” di Zatsiorskij V.M. e Sazonov V.P. - Atleticastudi n. 3-4 1988).


  

Carico sulla vertebra L3 in posizione eretta e seduta (soggetto di circa 80 Kg di peso).

Il carico totale di (equilibrio delle forze) è dato dalla somma del peso del busto (C.G. = centro di gravità) e dalla forza dei muscoli estensori della colonna.

(da “Anatomie et science du geste sportif” di Virhed R. - Ed. Vigot 1987).


Attività dei muscoli estensori della colonna vertebrale durante una inclinazione in avanti.

Dapprima, vi è una flessione della colonna (a un angolo di 60° di inclinazione) e la pelvi è fissata dall'attività dei muscoli glutei. Poi, vi è una rotazione della pelvi.

(da “Basi biomeccaniche nella prevenzione dei danni alla colonna lombare durante esercizio fisico. Revisione della bibliografia esistente” di Zatsiorskij V.M. e Sazonov V.P. - Atleticastudi n. 3-4 1988).




Modificazione del carico vertebrale in funzione dell'inclinazione del tronco e della forza muscolare.

(Nett T.: “Leichtathletisches muskeltraining” - Bartels, Wernitz, Berlino 1967).

(da tabella descrittiva in “L'allenamento della forza” di Manno R. - Soc. Stampa Sportiva 1988).



Carico sulle vertebre lombari in varie posizioni del corpo.

(da “Anatomie et science du geste sportif” di Virhed R. - Ed. Vigot 1987).


    


Pressione sulle vertebre lombari in varie posizioni e situazioni di carico.

Il disco L3 ha una superficie di circa 10 cm2. Un soggetto giovane può sopportare un carico di 800 kg, ovvero 80 kg/cm2. Va rilevato che il disco viene scaricato di circa il 40% grazie all'azione dei muscoli addominali e del diaframma.

(da “Anatomie et science du geste sportif” di Virhed R. - Ed. Vigot 1987).


Carico sul disco L5 nella inclinazione in avanti senza carico e con carico di 30 Kg.

(dati forniti da Matthias).

(Figura rielaborata da “Principi di teoria e metodologia” di Bin V. e Balsano C. - Società Stampa Sportiva 1981).


Schema di un uomo di 77 Kg che solleva 90 Kg.

(Morris J.M., Luca D.R., Bresler B.: “Role of the trunk in stability of the spine” - J. Bone Joint Surg., 43A :327, 1961).

Il nucleo polposo del disco della L5 è considerato il fulcro del movimento. Le braccia e il tronco formano una lunga leva anteriore. Il peso sollevato è controbilanciato dalla contrazione dei muscoli profondi della schiena. Che agiscono su una leva molto più breve (la distanza dal centro del disco al centro del processo spinoso). Se si omette il ruolo del tronco, la forza applicata al disco lombo-sacrale sarebbe di circa 9000 N (circa 920 Kg), che è considerevolmente maggiore di quella che i segmenti della colonna vertebrale isolati possono sopportare senza danni strutturali (in soggetti sotto i 40 anni il cedimento dei segmenti della colonna si è avuto tra i 450-775 Kg, nei soggetti più anziani tale valore era talvolta di soli 132,6 Kg). Ciò non accade perché la contrazione dei muscoli del tronco trasforma le cavità toraciche e addominali in cilindri semirigidi che alleggeriscono del peso la colonna stessa.

(da “Fisiologia” di Astrand O. e Rodahl K. - Edi Ermes 1984).


Carico sui dischi intervertebrali durante lo stacco del bilanciere da terra in relazione all'atteggiamento del busto.

(Fritzche G.: “Methodik des krafttrainings mit der scheibenhantel” - Theorie un praxis der korper kultur n. 7 1974, 619-626. Nett T.: “Leichtathletisches muskeltraining” - Bartels, Wernitz, Berlino 1967).

(da “Manuel d'entrainement” di Weinek J. - Ed. Vigot 1986 e da “L'allenamento della forza” di Manno R. - Soc. Stampa Sportiva 1988).


Carico sui dischi intervertebrali durante la fase intermedia del sollevamento di un bilanciere in relazione all'atteggiamento del busto.

A sinistra: tecnica non corretta (dorso "curvo”); a destra: tecnica corretta (busto esteso). I carichi compressivi su un disco intervertebrale lombare ammontano, rispettivamente, a 630 e 380 Kg.

(da “Basi biomeccaniche nella prevenzione dei danni alla colonna lombare durante esercizio fisico. Revisione della bibliografia esistente” di Zatsiorskij V.M. e Sazonov V.P. - Atleticastudi n. 3-4 1988).


Carico sulla vertebra L5 di un soggetto alto 1,84 m e pesante 93 Kg che sostiene 10 Kg a braccia tese davanti al corpo.

Questa posizione è equivalente ad avere circa 227 Kg in asse sulla colonna vetebrale. Nell'un caso e nell'altro il carico sulla 5^ vertebra lombare è pari a circa 298 Kg.

(Matthiash in uno studio ripreso da T. Nett).

(da “Il condizionamento del lanciatore” di Carnevali R. e Drei R. - Atletica 1972).



Spostamento dei fluidi e carico nei dischi intervertebrali nelle diverse posizioni del corpo ed in esercizi fisici diversi.


(modificata, da J. Kramer “Biomekaniske veranderungen im lumbalen bewegungssegment”. Die Wirbelsaule in Forchung und Praxis, vol 58, Stoccarda 1973).

(da: “Allenarsi senza rischi” di Brenke H., Dietrich L., Berthold F. - Rivista di Cultura Sportiva n. 6 1986).



Relazione tra pressione all'interno del disco e saturazione d'acqua del nucleo polposo per il disco all'altezza della vertebra L3.

(da “Basi biomeccaniche nella prevenzione dei danni alla colonna lombare durante esercizio fisico.  Revisione della bibliografia esistente” di Zatsiorskij V.M. e Sazonov V.P. - Atleticastudi n. 3-4 1988).


Bibliografia


- AA. VV.: La back school - EPM 1994.

- ALTER M.J.: Los estiramientos - Editorial Paidotribo 1992.

- ALTER M.J.: Sport stretch - Leisure Press 1990.

- ANDERSON B.: Stretching - Ed. Mediterranee 1980.

- ARIOLI G. - PILLOSU W.: Le sindromi algiche vertebrali - Smit Kline & French S.p.A. 1989.

- BANKS H.H.: Lesioni da sport - Il Pensiero Scientifico editore 1983.

- BARBA F.: Quale stretching. Teoria e metodologie di miglioramento della mobilità articolare - Universo atletica 1996.

- BELLUCCI M.: Alcuni aspetti della flessibilità - Quaderni romani - C.R. CONI Lazio 1996.

- BERALDO S. - BARIGELLI E. - MARINI C. - MARINI P: Preparazione fisica. metodi e esercizi per il miglioramento della forza muscolare - I - II vol. - Marchesi Editore, Roma 2000.

- BOHMIG U.: Vincere il mal di schiena - Tecniche Nuove 1994.

- CALAIS GERMAIN B.: Anatomia del movimento - Edizioni L'Arciere 1992.

- CAMBONE P.: stretching - Società Stampa Sportiva 1990.

- DANIELS L. - WORTHINGHAM C.: Esercizi terapeutici - Verduci Editore 1980.

- DI NATALE T.: Terapia preventiva della scoliosi - Società Stampa Sportiva 1978.

- GIBBS R.: Infortuni sportivi - A. Vallardi 1981.

- HORT W. - FLOTHNER E.R.: Les bases scientifiques de la muscolation et de la traumatologie sportive - Vigot 1984.

- LAMBERT G.: La muscolation - Editions Vigot 1983.

- LISSONI A.: Stretching - Ghedini Editore 1985.

- MANNO R.: L'allenamento della forza - Società Stampa Sportiva 1988.

- MANNO R.: Fondamenti dell'allenamento sportivo - Zanichelli 1989.

- McATEE R.E.: Facilitated stretching - Human Kinetics Publishers 1993.

- MONARI G.: Facilitazioni neuromuscolari propriocettive (P.N.F.). Schemi, tecniche e applicazione pratica - IBS Sud 1987.

- PIGOZZI P.: Varie cause del mal di schiena: cure naturali - Demetra 1997.

- PIVETTA S. - PIVETTA M.: Tecnica della ginnastica medica - Edi Ermes1998.

- SCOPPA F.: Lombalgie e apparato locomotore - Edi Ermes1998.

- SOLVEBORN S.A.: Questo è lo stretching - Hermes Edizioni 1982.

- SOUCHARD P.E.: Ginnastica posturale e tecnica Mezieres - Marrapese Editore 1982.

- SPOLITI A.- VERNALE C.: Anatomia funzionale dell'apparato locomotore - CISU 1980.

- STERNAD D.: Lo stretching per tutti - Ed. Gremese 1988.

- TOSO B.: Mal di schiena. Prevenzione e terapia delle algie vertebrali - Edi Ermes 1994.

- TRIBASTONE F.: Compendio di ginnastica correttiva - Società Stampa Sportiva 1994.

- WIRED R.: Abilità atletica e anatomia del movimento - Edi Ermes 1986.

- Ulteriori riferimenti bibliografici sono riportati direttamente accanto a ciascuna figura.