Flushing, body building, allenamento

(articolo del Dott. Giuseppe Sfuncia)

 

Se incuriositi cerchiamo il termine "flushing" sul dizionario di lingua inglese, possiamo leggere queste definizioni: " un improvvisa sensazione di gioia; un aflusso rapido e improvviso; una crescita improvvisa e vigorosa; un'improvvisa sensazione di calore; abbondante, pieno, ricco…" Tradotto in termini culturistici, il flushing si riferisce alla piena irrorazione sanguigna di una determinata parte del corpo. Un'irrorazione che avviene nel modo più rapido possibile e con il massimo afflusso di sangue. Il termine flushing è senza dubbio uno dei principi Weider che ha dato il via al bodybuilding moderno. Ma se ancora non avete carpito il legame tra flushing-bodybuilding allora ponetevi queste domande: Che cosa porta l'ossigeno necessario a produrre energia? Che cos'è che trasporta ai muscoli le proteine che servono per farli crescere? Che cosa trasporta via le sostanze di scarto? La risposta a queste semplici domande è una sola: il SANGUE. E qual è il modo migliore per far arrivare il sangue ai muscoli? Il FLUSHING !! Quando Joe Weider agli inizi degli anni '50 ha proposto il principio del flushing, ha rivoluzionato il vecchio sistema d'allenamento che era costituito da uno schema di tre giorni, allenando ogni giorno ogni parte del corpo con centinaia di serie…La rivoluzione di Weider fu quella di introdurre un allenamento suddiviso a seconda dei gruppi muscolari. Weider sapeva che uno dei fattori più importanti per la crescita muscolare era "far arrivare il sangue ai muscoli". Quando si esegue una serie di esercizi per un gruppo muscolare, ad esempio per i tricipiti, si fa uso del principio del flushing. Quando si eseguono seri multiple oppure più di un esercizio per la stessa parte del corpo, si utilizza il principio del flushing; lo stesso vale per i sets composti, le superserie, etc…Oggi tutto ciò rappresenta l'allenamento convenzionale. Alcuni bodybuilder pensano che il flushing si tratti di arrivare al cedimento muscolare, ma in questo caso si parla solo di afflusso di sangue molto breve. Il flushing, invece, dura decisamente più a lungo. L'unico modo per assicurasi che la massima quantità di sangue raggiunga i muscoli da allenare è quello di restringere al massimo l'azione dell'esercizio ( non abbandoniamo mai gli esercizi composti! ). In altre parole di, isolare il singolo gruppo muscolare. Quando i campioni allenano più parti del corpo nello stesso workout, si tratta in genere di gruppi muscolari confinanti, come petto e spalle, bicipiti e tricipiti o quadricipiti e femorali. E' raro vedere un bodybuilder allenare insieme petto e quadricipiti, e questo per limitare l'irrorazione sanguigna (e quindi la stimolazione e l'afflusso di sostanze nutritive ) ad una specifica regione del corpo. Questo approccio, inoltre, aiuta a prevenire i traumi innalzando la temperatura interna del tessuto muscolare e perimuscolare prima di iniziare con il lavoro pesante. Il flushing richiede esercizi eseguiti da più angolazioni, migliorando lo sviluppo muscolare a più sezioni. Come già detto, muscoli crescono solo se vengono adeguatamente irrorati dal sangue che trasporta le sostanze nutritive, ma perché il maratoneta, che ha certamente un enorme afflusso di sangue alle gambe, non sviluppa dei muscoli ipertrofici? La risposta è semplicemente legata al tipo diverso di fibre muscolari ( di tipo I lente ) tra il maratoneta e il culturista ( fibre di tipo IIa -IIx veloci ); ma è anche vero che i muscoli del maratoneta sono più grossi e definiti di quelli delle braccia o del petto, è questo è dovuto proprio all'afflusso di sangue. Le sue gambe, infatti, sono sempre irrorate di sangue. Per un bodybuilder il problema principale è sottoporre le fibre muscolari ( di tipo IIa -IIx veloci ) ad uno stress sufficiente per provocarne l'ipertrofia. Per riuscirci non è sufficiente sollevare carichi elevati. Se così fosse i powerlifter avrebbero dei muscoli enormi, e invece le cose non stanno così, e questo è dovuto al fatto che: i bodybuilder si allenano con un maggior numero di ripetizioni e con un maggior isolamento muscolare, cosa che a sua volta favorisce il forte afflusso di sangue ai muscoli. Ritornando all'esempio del maratoneta; senza il lavoro con i pesi, l'atleta sviluppa definizione, resistenza e vascolarizzazione, ma non molta massa muscolare, poiché adotta il flushing ma non la resistenza offerta dai pesi. Dal punto di vista fisiologico, il flushing costante aumenterà la resistenza dei suoi muscoli ( stimolando le fibre di tipo I lente ), creando nuovi vasi capillari ed aumentando il numero di mitocondri ( organelli cellulari preposti a produrre energia ). Adesso confrontiamo questa situazione con quella di un bodybuilder; in quest'ultimo il flushing di un determinato gruppo muscolare non solo fa aumentare le dimensioni delle fibre muscolari ( IIa e IIx ) grazie al sovraccarico progressivo, ma determina la dilatazione del sarcoplasma ( matrice fluida delle proteine muscolari ). Il sangue inoltre porta nelle cellule O2 e sostanze nutritive, rimovendo i cataboliti (lattati e CO2 ). Grazie all'intuizione di Ben Weider, oggi il flushing resta uno dei fondamenti del bodybuilding moderno. Ora capirete che dopo un'intenso workout quella "…improvvisa sensazione di calore, abbondante, piena, ricca…" ha un nome: FLUSHING !