Elettrostimolazione: programmi di lavoro muscolare
( del dott. Stefano Elia )
Per utilizzare al meglio l'elettrostimolatore in campo sportivo, bisogna conoscere bene i programmi che le macchine presenti sul mercato ci offrono.
Forza
In questo programma i parametri elettrici di stimolazione sono selezionati in modo da ottenere un aumento della forza.
I periodi di contrazione (tetania muscolare) sono alternati a periodi di riposo, affinché vi sia un buon recupero tra una contrazione e l'altra.
Per eseguire un lavoro corretto ed ottenere perciò buoni risultati, è necessario aumentare gradualmente le sedute di elettrostimolazione.
Gli apparecchi più completi permettono diversi livelli di lavoro, dando la possibilità di aumentare il carico.
Forza esplosiva / Esplosività
In questo programma i parametri sono selezionati al fine di ottenere un incremento della Forza Veloce, la cosiddetta Esplosività.
Per fare ciò, si prendono in considerazione le frequenze di tetanizzazione delle fibre bianche (dette anche fibre veloci) e si utilizzano tempi di contrazione massimi alternati a lunghi periodi di riposo.
L'atleta che decidesse di usufruire di questo programma avrà dei notevoli vantaggi, sia dal punto di vista psicologico (minor paura di farsi male), sia dal punto di vista fisico (maggiore reattività muscolare).
Forza resistente o Resistenza allo sforzo
In questo programma si è cercato di selezionare i parametri in modo da ottenere il miglioramento della resistenza allo sforzo.
Ciò è possibile rendendo i tempi di contrazione relativamente lunghi e gli intervalli di riposo relativamente brevi.
Questo metodo provoca una resistenza al massimo sforzo, aumentando la tolleranza dei muscoli alla produzione di acido lattico.
Lo sforzo generato interessa soprattutto il metabolismo anaerobico-lattacido (fibre intermedie), proponendosi come soluzione ottimale per gli sport di durata.
Resistenza aerobica o Endurance
Questo tipo di stimolazione è quasi permanente poiché il breve intervallo di riposo tra le contrazioni, permette solo una semplice irrorazione sanguigna alle fibre e non un vero e proprio recupero.
Così facendo, si vuole imporre uno sforzo minimo ma di lunga durata , atto ad indurre uno sviluppo dei mitocondri e degli enzimi ossidativi a carico delle fibre rosse.
Il risultato finale è miglioramento del metabolismo aerobico, con conseguente aumento della resistenza all'affaticamento vale a dire alla possibilità di sostenere sforzi per tempi prolungati.
Defaticamento o Rilassamento
Il problema che assilla maggiormente gli atleti o i preparatori atletici è il "recupero muscolare" ovvero la capacità di smaltire l'acido lattico dopo una gara o una seduta pesante di allenamento. I muscoli sollecitati sono spesso contratti e a volte provocano anche dolore.
Grazie a questo programma si migliora il flusso sanguigno e l'ossigenazione muscolare, riducendo l'insorgenza di indolenzimenti e contratture.
Capillarizzazione
Con l'ausilio di biopsie, la sperimentazione ha dimostrato che, utilizzando frequenze di stimolazione molto basse, si può produrre un aumento della rete dei capillari nelle fibre muscolari.
Questa capillarizzazione si produce soprattutto attorno le fibre rapide, anche se è difficile da spiegare visto che queste ultime producono lavoro solo ad alte frequenze.
Stimolandole comunque a basse frequenze, come avviene in questo programma, si evidenzia un aumento significativo del flusso sanguigno, dei capillari, e un conseguente incremento degli scambi gassosi e dei metaboliti.
Questo programma permette perciò di ridurre la produzione di acido lattico e di disporre, al momento dello sforzo, di una quantità di fosfocreatina più elevata.